Cristoforo di Grecia | |
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Cristoforo di Grecia e Danimarca, ritratto da Philip de László 1919 | |
Principe di Grecia e Danimarca | |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Nascita | Pavlovsk, San Pietroburgo, Impero russo, 10 agosto 1888 |
Morte | Atene, Regno di Grecia, 21 gennaio 1940 |
Luogo di sepoltura | Cimitero Reale, Palazzo di Tatoi |
Dinastia | Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg |
Padre | Giorgio I di Grecia |
Madre | Olga Konstantinovna di Russia |
Consorte | Princess Anastasia of Greece and Denmark e Francesca d'Orléans |
Coniugi | Nonie May Stewart Francesca d'Orléans |
Figli | Michele |
Religione | Chiesa ortodossa greca |
Firma | ![]() |
Cristoforo di Grecia e Danimarca (Pavlovsk, 10 agosto 1888 – Atene, 21 gennaio 1940) fu un principe del Casato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, figlio del re e della regina di Grecia, Giorgio I e Ol'ga, nata granduchessa di Russia[1].
Biografia
Giovinezza
Cristoforo di Grecia nacque a Pavlovsk, in Russia, da re Giorgio I di Grecia e dalla moglie, la granduchessa Ol'ga Konstantinovna di Russia. Era il più giovane dei loro otto figli, vent'anni più giovane di Costantino, il primogenito, e veniva chiamato Christo in famiglia.[2]
Come i suoi fratelli e sorelle, Cristoforo era poliglotta: parlava greco, inglese, danese, russo, francese ed italiano; tra di loro i principi usavano il greco, con i genitori, invece, l'inglese. Il re e la regina tra di loro parlavano in tedesco.
Quando divenne maggiorenne, Cristoforo entrò nell'esercito greco, benché apparentemente avrebbe preferito di gran lunga studiare pianoforte. In gioventù gli vennero offerti ben quattro troni europei – quelli di Portogallo, di Lituania, di Estonia e di Albania – ma egli declinò tutte le offerte perché non desiderava lo stress dei doveri reali. Il principe Cristoforo, in seguito, commentò i suoi pensieri sulla monarchia e su coloro che vi aspiravano:
«Nulla sotto il sole potrebbe indurmi ad accettare un regno. Una corona è un oggetto troppo pesante da essere indossato senza pensare. Deve essere portata da coloro che sono nati per questo destino, ma che ogni uomo possa avere il desiderio di questa responsabilità, non essendo costretto da un dovere ad accettarla, va oltre la mia comprensione.[3]» |
Intorno al 1909-1910 si legò alla principessa Alexandra di Fife; la madre di lei, la principessa Luisa, duchessa di Fife, era una figlia di Alessandra di Danimarca (regina consorte del Regno Unito), una delle sorelle maggiori di Giorgio I di Grecia, padre di Cristoforo. Il fidanzamento venne però sciolto quando i genitori ne vennero a conoscenza e non lo approvarono.
Primo matrimonio
Il 1º gennaio 1920 Cristoforo sposò una ricca vedova americana, None
Secondo matrimonio
In seguito il principe Cristoforo si risposò; la sua seconda moglie fu la principessa Francesca d'Orléans (25 dicembre 1902 – 25 febbraio 1953). Ella era figlia di Giovanni d'Orléans, duca di Guisa, e di Isabella d'Orléans. Isabella era a sua volta figlia di Filippo, conte di Parigi, e della moglie, nonché prima cugina, Maria Isabella d'Orléans. Cristoforo e Francesca si sposarono a Palermo nel 1929, con cerimonia civile il 10 febbraio e religiosa l'11 febbraio. Con il matrimonio, Isabella di Guisa, principessa d'Orléans, divenne Sua Altezza Reale Principessa Francesca di Grecia e Danimarca; la coppia ebbe un solo figlio, Michele, nato nel 1939, circa un anno prima della morte del padre.
Morte
Il principe Cristoforo di Grecia morì il 21 gennaio 1940, all'età di cinquantuno anni.[5]
La vicenda di Anna Anderson
Nel 1927 egli visitò il figliastro, William Bates Leeds Jr, e sua moglie, la principessa Ksenija Georgievna Romanova, nipote di Cristoforo. Essa stava progressivamente interessandosi al caso di Anna Anderson, una donna che pretendeva di essere la granduchessa Anastasija Nikolaevna, la figlia minore dell'ultimo zar, Nicola II di Russia. Questa ragazza venne trovata in un ospedale di Berlino dove era stata ricoverata dopo aver tentato di suicidarsi; la sua storia iniziò quando il resto della sua famiglia venne ucciso, mentre lei fu in grado di fuggire fino a Bucarest assieme al soldato che la aveva aiutata a fuggire dalla cantina di Casa Ipat'ev, ad Ekaterinburg; egli la accompagnò poi a Berlino dove la abbandonò.[6] Come spiegò il principe Cristoforo di Grecia, «Questa era la sua storia, e, fantastica com'era, c'erano tante persone che credevano – ed ancora credono – in lei, tra cui uno o due membri della Famiglia Imperiale».[7] Proseguì dicendo che «Dozzine di persone che avevano conosciuto la granduchessa Anastasia furono portate a vedere la ragazza nella speranza che potessero essere in grado di identificarla, ma nessuno di essi poté pervenire ad alcuna conclusione definitiva».[7] Oltre a questo c'erano poche prove per giustificare le sue affermazioni. Cristoforo ne parlò in questi termini:
«In primo luogo non era capace di parlare russo, cosa che la Granduchessa Anastasia, come tutte le figlie dello Zar, aveva parlato fluentemente, e conversava solo in tedesco. [...] La povera ragazza era un personaggio patetico nella sua solitudine e cattiva salute, ed era abbastanza comprensibile che molti di coloro che la circondavano lasciassero che la loro simpatia scavalcasse la loro logica. [...] Era incapace di riconoscere persone che la Granduchessa Anastasia aveva conosciuto intimamente, e le sue descrizioni delle stanze dei vari palazzi e di altre scene famigliari a qualunque membro della Famiglia Imperiale erano spesso inaccurate.[7]» |
Ascendenza
Onorificenze
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Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) |
— 29 luglio 1909 |
Note
- ^ Jiri Louda, Lines of Succession, Table 142
- ^ Christopher of Greece, p. 15.
- ^ Walter J.P. Curley, Monarchs In Waiting, frontpiece
- ^ Christopher of Greece, p. 152.
- ^ Jiri Louda, Lines of Succession, Table 143
- ^ Christopher of Greece, pp. 216-217.
- ^ a b c Christopher of Greece, p. 217.
Bibliografia
- (EN) Christopher of Greece, Memoirs of HRH Prince Christopher of Greece, London, The Right Book Club, 1938.
- (FR) Grèce S.A.R. le prince Christophe de, Le Monde et les cours - Mémoires de S. A. R le Prince Christophe de Grèce, traduzione di Henri Delgove, Paris, Plon, 1939.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Biografia in prima persona di Cristoforo di Grecia, su glintofgold.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 7296922 · ISNI (EN) 0000 0000 6298 9361 · LCCN (EN) nr97022595 · GND (DE) 1018922822 · BNF (FR) cb16670370g (data) · J9U (EN, HE) 987007336999905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr97022595 |
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